
di Francesca Rossetti
Responsabile Ufficio Stampa A.P.S.P.
Umberto Piattelli
AvvocatoHa maturato quasi 25 anni di esperienza professionale nell’ambito del diritto societario e dei ser- vizi finanziari, avendo assistito fondi di investimento, intermediari finanziari e operatori del Fintech, tra i quali banche, istituti di pagamento, di moneta elettronica, piattaforme di equity e lending crowdfunding. È socio dello Studio Legale Osborne Clarke, dal 2008, dove ricopre il ruolo di Head of Financial Service degli uffici Italiani. Nel 2014 è stato nominato, in rappresentanza dell’Italia, tra i 40 membri dell’European Crowdfunding Stakeholders Forum, un gruppo di esperti selezionato dalla Commissio- ne Europea per fornire assistenza e consulenza legale alla Direzione Generale “FISMA” della Commissione Europea. Collabora con il Comitato per il credito e la finanza istituito da Assolombarda. Autore di pubblicazioni, partecipa in qualità di relatore a corsi ed eventi di specializzazione.

M. Maurizio Pimpinella
ProfessorePresidente dell’Associazione Italiana Prestatori Servizi di Pagamento – A.P.S.P., è docente di “Moneta Elettronica e Sistemi di Pagamento” presso diverse Università italiane e presso la Scuola di Polizia Economico – Finanziaria della Guardia di Finanza. E’ componente del Comitato Pagamenti Italia (CPI) presieduto da Banca d’Italia, membro delegato A.P.S.P. in Confindustria Digitale e membro del Gruppo di esperti per l’elaborazione di una strategia nazionale in materia di tecnologie basate su registri distribuiti e Blockchain istituito presso il MISE – Ministero Sviluppo Economico. E’ autore di numerose pubblicazioni.
La regolamentazione del Fintech
Dai nuovi sistemi di pagamento all’intelligenza artificiale, gli scenari presenti e futuri
Infatti, insieme a tale direttiva, sono state emanate quelle in materia di antiriciclaggio, sui conti di pagamento, il GDPR, le norme sulla tutela dei consumatori, i regolamenti sull’autenticazione forte dei sistemi di pagamento e quelli che hanno disciplinato l’attività transfrontaliera di banche, istituti di pagamento e istituti di moneta elettronica.
L’impatto di tutte queste norme è stato quindi piuttosto rilevante per tutti quegli operatori del FinTech che, con il passare del tempo, si sono ritrovati a svolgere attività regolamentate in tutto o in parte, o per le quali era in corso l’adozione di nuove disposizioni normative.
In tale contesto ho ritenuto opportuno cercare di fare chiarezza in un settore, come quello del FinTech, in forte espansione e soggetto a rapidi cambiamenti connessi agli sviluppi tecnologici, dove la proliferazione di nuove leggi e regolamenti insieme all’incertezza normativa erano e sono ancora elementi caratterizzanti del contesto competitivo. Ma credo che ci dovremo abituare a norme che cambiano spesso, per poter essere coerentemente applicabili a le nuove tipologie di business che continueranno a nascere nel prossimo futuro, integrando finanza e tecnologia.
Digitalizzazione e semplificazione sono necessari per il rilancio del nostro Paese
E così oggi abbiamo due nuove figure di istituti di pagamento: quelli che prestano attività di informazione sui conti di pagamento (AISP) e quelli che possono invece disporre pagamenti dai conti aperti presso soggetti terzi (PISP), che prima non erano neppure previste.
Problemi analoghi si sono avuti con la disciplina antiriciclaggio, così che la IV direttiva dopo poco più di un anno è stata integrata e modificata dalla V, per introdurre sul mercato una prima regolamentazione a carico dei soggetti che convertono valuta legale in valuta virtuale e per coloro che offrono servizi di custodia di criptovalute, quando addirittura molti stati membri della UE neppure avevano completato il recepimento della direttiva precedente. Ancora ad oggi per tali soggetti non esiste alcuna normativa che stabilisca come possono operare nei paesi dell’Unione Europea e se debbano dotarsi di una licenza.
Oggi i FinTech players operano con strutture molto snelle e completamente online
In tema di antiriciclaggio, ad esempio, sono state moltissime le modifiche apportate dalle nuove direttive, dalle leggi di recepimento e dai regolamenti attuativi di Banca d’Italia, ma numerose restano le questioni aperte, come quella connessa alla istituzione del punto di contatto centrale da parte di istituti di pagamento e di moneta elettronica, che operano in Italia in libera prestazione di servizi, necessaria per consentire alle autorità regolamentari un più facile controllo della operatività transfrontaliera.
Purtroppo, da questo punto di vista si possono creare asimmetrie normative che favoriscono quegli operatori che, in un momento di grandi cambiamenti e anche a causa dell’incertezza derivante dall’applicazione di un così grande numero di nuove norme, non sono del tutto rispettosi delle stesse. E oggi se il problema è il riciclaggio, le conseguenze della mancata compliance possono essere devastanti per gli operatori.
Il loro possesso e, soprattutto, la capacità di elaborazione sono il vero valore aggiunto del nuovo modello economico che si sta configurando. Per questo motivo, come indicato in un interessante e recente studio della Banca d’Italia dal titolo Salviamo i dati economici dal Covid19, per chi prende decisioni di politica economica, per i mercati e per il pubblico, l’informazione statistica è come la “bussola per il marinaio”.