Jazz'Inn 2024: il resoconto di un “non evento”

La settimana di Jazz’Inn a Merano si è chiusa il 13 ottobre scorso e, mentre ci apprestiamo a lanciare la IX edizione, iniziamo a divulgare i primi dati dell’ottavo living lab di open innovation di Fondazione Ampioraggio.

Ecco (alcuni) numeri di Jazz’Inn 2024

500 persone sono arrivate in Alto Adige da tutta Italia per condividere idee!

Si, avete capito bene: non per vendere qualcosa, farsi ascoltare o per ascoltare qualcuno, ma per condividere idee, come partecipanti ad un “non evento” di open innovation che è durato quasi una settimana.

Un viaggio impegnativo, con qualche “prevedibile” imprevisto e alcuni disagi (che eviteremo in futuro) che hanno messo alla prova la pazienza delle persone, ma anche fatto emergere le motivazioni profonde di ognuno, spingendo molti a fare qualcosa in più di una semplice presenza ad un evento, qualcosa di necessario e utile per sé stessi e gli altri: creare valore insieme e non solo parlarne.

A Merano abbiamo assistito ad un’esplosione di progetti innovativi, alla nascita di sinergie e collaborazioni e alla creazione di nuove visioni del futuro.

Questo “viaggio delle idee” ha messo intorno ai tavoli di lavoro sindaci e dirigenti pubblici, manager di grandi aziende, imprenditori, startupper, innovatori e ricercatori, ognuno con la propria storia e i propri obiettivi (e con i suoi accenti) per cercare soluzioni condivise ad esigenze specifiche e ha fatto scoprire loro che da quella collaborazione se ne usciva con molto di più.

Perché questa è stata la risposta più ricorrente

sono arrivato per cercare idee sul nostro progetto ma torno a casa con molto di più.

Questo “molto di più” include lo stupore per aver scoperto che esistono persone che mettono a disposizione, generosamente, le proprie energie, uniscono innovazione e creatività e generano risultati sorprendenti.

Jazz’Inn è stato… numeri e persone

  •  1 welcome day nella meravigliosa sala in stile asburgico del teatro cittadino, dove il Comune di Merano ha ospitato l’avvio dei lavori con un concerto Jazz e un’apericena alla quale hanno partecipato 200 persone.
  • Abbiamo gestito 58 tavoli di lavoro che, grazie ai nostri facilitatori, hanno permesso a imprenditori, startupper, amministratori pubblici, ricercatori e professionisti di condividere idee e obiettivi e dare vita a progetti concreti e innovativi i cui outcome ora saranno a disposizione di tutti.
  • Un grazie di cuore va alle 35 persone di Fondazione Ampioraggio, socie e soci che, con il loro impegno volontario, hanno facilitato i tavoli di lavoro e reso possibile questo scambio di idee grazie ad un lavoro di squadra nell’interesse generale, a cui hanno contribuito anche nei mesi precedenti e nelle settimane successive.
  • 7 open talk tematici hanno affrontato argomenti caldissimi legati a condividere quali sono gli ostacoli che limitano l’innovazione in Italia e capire quali possono essere le soluzioni per accelerarla, creando le basi per collaborazioni future, come quelle emerse per Ai Magister, lo European Digital Innovation Hub dedicato all’intelligenza artificiale coordinato da Simone Caporale, immaginato nel Jazz’Inn 2020 e da poco formalizzato con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy .
  • 22 startup e 10 aziende hanno presentato casi d’uso grazie all’Innovation challenge ideata da Startupeasy e Geosmartcampus e che ha rappresentato l’occasione per giovani innovatori e grandi aziende di conoscersi, confrontarsi e far nascere collaborazioni per facilitare l’accesso al mercato di soluzioni innovative.
  • 17 sponsor e 50 patrocini, hanno condiviso e sostenuto il progetto, da Tim Enterprise, che ha capitanato una prestigiosa pattuglia di sponsor al Ministero degli Affari Internazionali e della Cooperazione Estera: la (poco) short list dei sostenitori ha testimoniato anche la credibilità che il progetto si è procurato nel tempo.

Jazz’Inn è stato… Visioni resilienti

 La prima edizione del premio “Visioni Resilienti”, dedicato a chi ha saputo trasformare una visione in qualcosa di concreto, coltivandola e facendola crescere in un mondo che cambia, ha riconosciuto l’impegno di:

  • Helmuth Köcher, “cacciatore di vini” e fondatore del Merano Wine Festival: un evento di fama internazionale, diventato un modello per il settore e riconosciuto per la qualità e l’eccellenza dei suoi vini che a novembre 2024 celebrerà la sua 33° edizione.
  • Elisabetta Giacosa , Segretario Generale della Fondazione WellFARE Impact ERS: attraverso l’innovazione eco sistemica, la Fondazione promuove azioni che migliorano il benessere delle persone e rafforzano le comunità locali potenziando le competenze digitali di base e rendendo i territori più resilienti e pronti a fronteggiare le sfide future.
  • Roberto di Vincenzo, Co-Fondatore e Amministratore di Symbola – Fondazione per le qualità italiane: da 20 anni punto di riferimento nella promozione delle Qualità Italiane sostiene aziende e istituzioni che investono in innovazione, sviluppo, bellezza e capitale umano. Le attività della Fondazione raccontano le storie di chi contribuisce a migliorare il Paese, facendo leva su creatività e territorialità.
  • Josef Hofer, Responsabile della transizione digitale (RTD) e Direttore della Ripartizione Informatica per la trasformazione digitale della Provincia Autonoma di Bolzano – Autonome Provinz Bozen: il progetto Bandiera SIMPY DIGITAL e il programma BIM, FM e BMS (https://digitalnow.provincia.bz.it/it/home) rappresentano un esempio di servizi digitali pubblici alla collettività. Attraverso una governance trasversale, piattaforme e tecnologie digitali, il team della Provincia con la società in-house e i partner di progetto stanno costruendo un futuro dove i servizi pubblici sono sempre più accessibili e interoperabili, in linea con gli obiettivi del PNRR e FESR.
  • Fanny Ficuciello: Professoressa di Automatica al Dipartimento di Ingegneria elettrica e Tecnologie dell’informazione presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Si interessa di progettazione biomeccanica e strategie di controllo bio-consapevoli per mani artificiali antropomorfe, controllo dell’interazione uomo-robot, controllo a impedenza variabile e strategie di risoluzione della ridondanza. È impegnata in progetti di ricerca sulla robotica chirurgica, come membro del centro ICAROS ed è tra le 100 donne italiane più influenti nel campo dell’A.I.

A Merano abbiamo anche ospitato 4 keynote speech, con esperti che ci hanno portato nel futuro dell’innovazione, dalla digitalizzazione alla sostenibilità, aprendo nuove finestre su quello che ci aspetta, coinvolgendo oltre a 3 premiati anche Bruno Siciliano , Professore ordinario di automatica e robotica all’Università di Napoli “Federico II”.

Jazz’Inn è stato… sostenibilità e Spazi Quattro.Zero

 A Jazz’Inn 2024 abbiamo lanciato anche una survey realizzata da Almar Quality Reasearch nell’ambito del progetto Spazi Quattro Zero in collaborazione con Eftilia e Music Innovation Hub che ha coinvolto oltre 120 partecipanti che con le loro risposte ci hanno fornito indicazioni per definire approcci utili a rendere più sostenibili iniziative e (non) eventi come Jazz’Inn sotto il profilo della riduzione dell’impatto ambientale, energetico, sonoro e della mobilità.

 A rafforzare questo impegno, durante Jazz’Inn abbiamo presentato anche la Carta dello Sviluppo Digitale Sostenibile, un manifesto programmatico che mira a promuovere e far condividere un approccio al digitale basato su pratiche responsabili, con un impatto positivo su ambiente, società e governance.

Un passo fondamentale per creare un futuro in cui innovazione tecnologica e sostenibilità vadano di pari passo e siano fattori di crescita socio economica concreti, condivisi e percepiti dai diretti interessati.

Jazz’Inn è stato… musica jazz

Jazz’Inn da sempre non si ferma solo al business meeting.

Le serate jazz sono state il cuore pulsante di Jazz’Inn, con 4 concerti che hanno fatto vibrare l’anima di Merano e di chi ha condiviso l’atmosfera perfetta che hanno creato gli artisti scelti per incorniciare le parti finali delle giornate di networking, unendo le armonie asimmetriche del jazz con quelle della creatività e innovazione.

Jazz’Inn è stato… storytelling

Per raccontare tutto questo in modo indimenticabile, Loreb Produzioni, casa di produzione cinematografica ha deciso di raccontare l’anima di Jazz’Inn realizzando il docufilm “Il viaggio delle idee”, un racconto emozionale dell’esperienza del living lab, che sarà presentato da febbraio in anteprima nella prestigiosa Sala della Prodomoteca in Campidoglio a Roma, per poi essere inviato ai festival cinematografici, alle istituzioni nazionali ed europee e ai canali televisivi digitali per raccontare un’Italia che unisce Nord e Sud sulla competenze, merito, idee e… vibrazioni jazz!

Jazz’Inn 2024 ha fatto parlare di sé anche su media e social media con oltre 40 articoli sulla stampa e decine di post condivisi sui canali social: il “non evento” ha raggiunto oltre 500.000 persone e il thread è continuato anche al termine grazie all’engagement dei partecipanti, diventati ambasciatori e testimonial naturali di un progetto che li ha visti protagonisti e non semplici spettatori.

A tutto questo si aggiungeranno a breve le 70 videointerviste realizzate durante le giornate che diventeranno l’archivio delle idee che hanno preso vita in quei giorni e testimonianza diretta dell’esperienza.

Jazz’Inn è già…

A Merano è stato presentato il partenariato tra Fondazione Ampioraggio, Finanzaria Regionale Abruzzese e GeoSmartCampus per il progetto Montagna 1000, iniziativa che guarda alle aree montane come hub di innovazione.

La firma del protocollo d’intesa ha sancito un nuovo passo verso uno sviluppo sostenibile per le montagne e rappresenta il primo risultato che Jazz’Inn 2024 ha generato.

Il progetto della Consulta Roma Smart City Lab, per un realizzare Jazz’Inn Capitale nel 2026 ha già fatto un passo avanti con la presentazione dei territori candidati ad ospitare la nona edizione il 26 febbraio 2025 in Campidoglio.

Jazz’Inn 2024 è stato tante cose, con il mix di innovazione, networking musica e convivialità che ha coinvolto centinaia di persone in uno slow dating for innovation che possiamo sintetizzare con le parole di un partecipante che ci ha scritto

grazie per avermi fatto vedere con nuovi occhi la mia azienda.

Noi questo ringraziamento lo condividiamo con tutti i partner, i case giver, i partecipanti, i nostri soci, e con le aziende e le istituzioni che hanno creduto in questa idea, a partire dal Comune di Merano che ha reso questa edizione un’esperienza indimenticabile, grazie alla volontà dell’Assessore Nerio Zaccaria e alla professionalità e collaborazione di Sabine Raffeiner e Sarah Freimuth, le funzionarie dell’Ente che hanno condiviso per mesi la realizzazione del progetto.

Ci vediamo alla prossima, con ancora più energia!