Destinazione 2025 : ecco i punti di partenza
Da Firenze parte il nuovo progetto di Fondazione Ampioraggio
C’è sempre un momento particolare nella vita di un progetto collettivo ed è quello nel quale o tutto finisce oppure si diventa consapevoli delle proprie potenzialità e si progetta il futuro.
La riunione di Firenze dello scorso 2 dicembre ha rappresentato per l’ecosistema di Ampioraggio esattamente questo: la verifica che da una visione siano nate potenzialità condivise e concrete per generare sviluppo sostenibile e innovazione nel Paese.
L’assemblea dei soci è stato un momento speciale per dieci motivi:
- Non era scontato che in tanti, malgrado lo sciopero dei treni, venissero a rappresentare l’80% dei partecipanti, testimoniando, con la propria partecipazione, il senso di appartenenza al progetto;
- Abbiamo presentato per la prima volta in pubblico gli organi della governance della Fondazione: Consiglio d’Indirizzo, Comitato Scientifico e Consiglio d’Amministrazione;
- È stato illustrato il modello organizzativo e la piattaforma che permetterà a tutti i soci di condividere le proprie competenze, creare opportunità e partecipare ai progetti che stanno nascendo:
- Sono stati presentati i temi a cui ci dedicheremo nei prossimi 12-36 mesi, nei nostri WebinarT (acronimo di WE Boost INnovation And Remain Togheter), negli AmpioraggioDay e nella produzione di contenuti per la sezione Scenari d’Innovazione del sito Web;
- Abbiamo illustrato la nuova Carta delle Opportunità riservata ai soci e il nuovo progetto di marketing associativo (con una revisione delle quote di adesione), aperto ora anche agli enti pubblici;
- Sono state presentate le principali partnership e le iniziative alle quali stiamo lavorando, che diventeranno occasione di collaborazione e investimenti per i prossimi mesi;
- Abbiamo dato voce ai soci, attraverso tavoli di condivisione, per capire che cosa si aspettano dalla Fondazione e come potranno contribuire a farla crescere;
- È stata anticipata la call per la selezione delle 2 luoghi che ospiteranno l’edizione di Jazz’Inn 23 che sarà lanciata il prossimo 15 dicembre e si chiuderà il 31 gennaio;
- Abbiamo ospitato 9 “case givers” di rilievo che hanno presentato i propri progetti di investimento e di open innovation per il futuro, uno spaccato di Italia che innova ed è in cerca di partner e di idee da sostenere;
- Ci siamo posti un orizzonte temporale di 3 anni per trasformare la nostra azione in un percorso operativo per il Paese che vuole innovare, puntando ad una presenza capillare in tutte le regioni italiane per supportare, ovunque, imprenditori e amministratori pubblici motivati a investire in innovazione e non solo a spendere risorse e futuro.
Nel 2016 siamo nati perché volevamo unire i punti, le volontà e le idee degli innovatori con le attese e le esigenze di un Paese che si interrogava sul proprio futuro.
Oggi siamo consapevoli di poter dare risposte a quegli interrogativi, perché la vera innovazione in Italia è fare squadra e se, come diceva Federico Fellini, l’unico realista è il visionario, allora unirne tanti per una visione condivisa può modificare la realtà e i luoghi comuni.
E lo abbiamo già dimostrato.
Anche a noi stessi.